martedì 23 novembre 2010

Albero della Vita sul tema degli Orfani Bianchi a Strasburgo

albero della vita
Albero della Vita qualche settimana fa ha incontrato a Strasburgo la deputata romena al Parlamento Europeo Rovana Plumb per fare il punto della situazione sul tema degli Orfani Bianchi della Romania e sul lavoro svolto da Albero della Vita sul tema in questione.
Dall'Incontro sono emerse alcune proposte come la formazione di un working group composto dai rappresentanti dei diversi paesi per concordare assieme una strada comune da intraprendere per tutelare questi bambini.
Inoltre è emersa la necessità di continuare sul tema della sensibilizzazione e promozione poiché trattasi di una emergenza minori     che troppo spesso viene sottovalutata dall'opinione pubblica.

mercoledì 17 novembre 2010

Romania ed emigrazione: un po' di numeri

orfani binchi

Prima della liberalizzazione dell'accesso allo spazio di Schengen, l'emigrazione dei cittadini rumeni era contenuta e pressoché simile per intensità da tutte e tre le province della Romania.
Dopo il 2001 la migrazione dei cittadini rumeni all'estero per cercare lavoro e fortuna è cresciuta vertiginosamente e la provincia rumena con il più alto numero di persone che decidono di spostarsi temporaneamente è risultata essere la Moldova, che ha di conseguenza anche il triste primato del più alto numero di bambini abbandonati in patria (si stimano quasi 100mila orfani bianchi solo in questa zona).

Albero della Vita ha deciso di portare il suo aiuto proprio in questa zona ed in particolar modo a Iasi, una città tra le più popolose della regione: 315 mila abitanti ed un numero altissimo di bambini abbandonati in patria dai genitori.

mercoledì 10 novembre 2010

Le conseguenze dell’abbandono sugli orfani Bianchi della Romania

Secondo i maggiori dizionari della lingua italiana la parola “abbandono” significa il venir meno della assistenza o custodia di una persona o di un bene da parte di chi ne ha la cura e, la maggior parte delle volte questo termine è associato alla parola “minore”.

L’abbandono dei minori, per quanto riguarda gli orfani bianchi della Romania, ha un’accezione del tutto particolare, poiché i genitori che lasciano in patria i loro figli, lo fanno nella maggior parte dei casi per permettere a se stessi ed alla loro famiglia un futuro più dignitoso.

Però, nonostante le buone intenzioni di partenza, il problema esiste poiché le conseguenze psicologiche e sociali sui bambini abbandonati sono evidenti e preoccupanti.

In Romania questi orfani bianchi spesso vanno incontro a situazioni di degrado, soprattutto nei casi in cui la loro tutela è affidata ad estranei  e non a componenti della famiglia.

Il loro rendimento scolastico diminuisce e spesso aumentano i comportamenti di tipo delinquenziale ed antisociale.

Il progetto  dell’associazione Albero della Vita in queste zone è proprio quello di sostenere questi bambini operando in modo particolare nella regione di Iasi in Moldova, dove il numero di minori che versa in queste condizioni di abbandono si aggira intorno ai 14.000.

Dal 2004, insieme all’associazione “Alternative Sociale” ha avviato un programma di sostegno per questi bambini  unito ad una forte sensibilizzazione di istituzioni ed opinione pubblica su questo tema.

venerdì 29 ottobre 2010

Gli orfani bianchi: un’emergenza minori da non sottovalutare

orfani bianchi
Si calcola che gli “orfani bianchi” siano circa il 7% della popolazione infantile rumena.

E se da un lato ci sono questi bambini lasciati in patria da uno o da entrambi i genitori, i protagonisti del fenomeno trasversale sono proprio questi ultimi che si vedono costretti a migrare verso l’Italia per cercare la fortuna.

I bambini vengono lasciati dai nonni, a qualche membro della famiglia allargata o a perfetti estranei.

Ma cosa comporta tutto questo nel bambino a livello psicologico? Spesso può sentirsi lui stesso la causa dell’allontanamento dei genitori e l’abbandono viene interiorizzato dal minore che non è capace di capire di gestire la situazione di malessere in cui si trova, diventando così sempre più fragile.

Fragilità che espone certamente il bambino, privo di una guida( soprattutto nel caso i genitori l’abbiano affidato a terzi che non fanno parte della famiglia o della comunità), a dei rischi altissimi come gli abusi, lo sfruttamento  (anche a fini sessuali) e il rapimento per il commercio degli organi.

Di certo questa emergenza minori non è da sottovalutare. L’Associazione Albero della Vita lavora per sensibilizzare l’opinione pubblica e per rendere nota la gravità di questo fenomeno in Italia e, contemporaneamente agisce a Iasi, in 5 villaggi della Moldavia Rumena, sostenendo ben 80 bambini abbandonati dai genitori.

Tra i progetti umanitari portati avanti dall’Associazione Albero della Vita ve n’è anche uno in India, dove essa opera con il sostegno a distanza, per permettere ai bambini di studiare, per costruire nuovi pozzi d’acqua e per incrementare l’agricoltura.

giovedì 28 ottobre 2010

La Romania e gli Orfani Bianchi

orfani bianchi
Uno sviluppo economico lento, la povertà e la disoccupazione sono solo alcune delle cause che hanno spinto quasi quattro milioni di rumeni ad emigrare in Europa a cercare un lavoro negli ultimi anni.

Padri e madri di famiglia che abbandonano la loro terra natia, la loro famiglia e soprattutto i loro bambini, affidandoli ai nonni, ai membri della famiglia allargata oppure ai vicini di casa.

Nel paese si parla di “orfani da migrazione”, o “orfani bianchi” e l’Unicef ha stimato che essi in Romania siano circa 350.000 e questa emergenza minori negli ultimi 3 anni è cresciuta in maniera vertiginosa, parallelamente all’accesso del Paese all’Unione Europea.

I bambini dopo la partenza di uno o di entrambi i genitori si ritrovano privi delle figure affettive e comportamentali di riferimento ed in molti casi vanno incontro a problemi in ambito scolastico (rendimento scadente, assenteismo dalle lezioni e abbandono scolastico), relazionale (conflitti con i coetanei e tendenza ad isolarsi dal gruppo) e nei confronti della comunità di riferimento (conflittualità con la famiglia allargata, aggressività fisica e verbale nel gruppo dei pari).

Il fenomeno degli orfani bianchi non è certamente da sottovalutare perché i bambini spesso sono costretti a vivere senza una guida anche per due, tre anni e, dovendosela cavare necessariamente da soli, non è raro che ciò generi comportamenti delinquenziali e, in casi estremi, il suicidio.